Il mulino, la storia, il paesaggio d’Appennino

Il fiume come luogo dell’anima, centro dell’energia e zenith di un immaginario ancestrale che evoca autenticità, purezza, serenità e pace.

Un’oasi lontano dal logorìo della vita contemporanea, per un soggiorno scandito solo dai ritmi della natura e dal mormorìo del torrente Dolo.

Il torrente Dolo a due passi dal vecchio mulino

Dagli albori dell’umanità i corsi d’acqua sono i luoghi dove la civiltà nasce e si sviluppa; è questo istinto atavico che ci porta inevitabilmente a cercare nella vicinanza dell’acqua il conforto e il rifugio dal caos contemporaneo.

Il fiume è stato anche il motore primordiale del progresso tecnologico, economico e sociale: imbrigliare la forza dell’acqua nelle pale dei mulini ha rappresentato infatti per millenni l’estensione e la moltiplicazione delle braccia umane nella primaria produzione industriale, e soprattutto nella trasformazione dei prodotti alimentari della società agricola.

E’ per questo che i mulini conservano ancora intatto il loro arcaico fascino, una particolare attrazione che spinge anche l’occasionale visitatore ad affilare la propria curiosità, a fermarsi per ascoltare storie, ad ampliare il proprio immaginario, a lasciarsi condurre in luoghi dell’anima che si risvegliano inaspettati e potenti dal sopore della vita quotidiana.